Anzino è un paese della Valle Anzasca, una laterale della Val d'Ossola, nella Provincia di Verbania, molto celebre in tutta la provincia e nella diocesi di Novara; ospita infatti uno dei principali santuari diocesani, dedicato al culto di S. Antonio da Padova; al suo nome infatti il paese è legato da più di trecentocinquant'anni. La devozione al Santo ha origini antiche, ed è legata a un quadro considerato miracoloso, che rappresenta i miracoli del santo. La sua è una storia singolare: nel 1669 alcuni anzinesi emigrati a Roma commissionarono un quadro ad un pittore romano, secondo la tradizione a servizio della nobile ed antica casata Borghese. Esso rappresenta la visione che Antonio ebbe di Gesù bambino nella propria camera da letto, e la scena è circondata di formelle con i diversi miracoli compiuti in vita dal santo. Il quadro fu portato ad Anzino e collocato in quella che originariamente era la cappella del nome di Gesù. Secondo la tradizione la tela dovette superare vari momenti di pericolo durante il trasporto da Roma, durante i quali essa divenne più volte completamente bianca, come se non fosse mai stata dipinta. Concluso felicemente il viaggio, la pala giunse al paese di Anzino nel mese di gennaio. Venne poi costruito lo splendido altare barocco che ancor oggi ospita la pala di S. Antonio. Il santuario di Anzino divenne da subito meta di pellegrinaggi dalle valli vicine, dal Verbano, dal Cusio e da tutto il novarese, collocandosi così accanto ai santuari principali della diocesi. La leggenda narra che all'arrivo del quadro sui prati innevati del paese sbocciarono i gigli. Traccia di questa tradizione è la festa della "domenica del giglio" che ogni anno si celebra ad Anzino l'ultima settimana di gennaio, appunto in domenica. La memoria di S. Antonio è celebrata solennemente il 13 giugno di ogni anno; la domenica successiva a tale data si festeggia la memoria dei S.S. Bernardo e Antonio da Padova. Anzino è meta di numerosi pellegrini ogni anno, che arrivano soprattutto a piedi, attraverso la rete dei Cammini di S. Antonio, un sistema di sentieri antichissimo attraverso le alpi e le vallate, che il santuario sta nuovamente valorizzando e rilanciando come strumento di spiritualità ed evangelizzazione.